Bret Easton Ellis // The Shards

Torna Bret Easton Ellis, e dopo il deludente quanto imbarazzante White torna alla narrativa e in grande stile. In realtà The Shards è stato pensato, imbastatito e raccontato prima del rovinoso memoir di due anni fa: Ellis  ha annunciato l’idea in un tweet del 2013 (“New Novel: Robert Mallory is a high school student and... Continue Reading →

Cormac McCarthy // The Passenger

È risaputo che negli ultimi anni McCarthy si sia interessato sempre di più alle scienze esatte, fino a andare a scrivere questi ultimi libri al Santa Fe Insitute, tanto che ogni tanto spuntavano foto, articoli, post e altre testimonianze del soggiorno di McCarthy nell'Istituo di ricerca del New Mexico. Lì nel 2015 avrebbe anche letto... Continue Reading →

My Year in Reading 2020

Con grande ritardo faccio la lista dei libri del 2020 letti nel 2020 che mi sono piaciuti di più, e nel farla mi rendo conto che i tre libri che mi sono piaciuti di più sono tre libri scritti da sceneggiatori, o comunque da scrittori che sono finiti per diventare anche sceneggiatori. Altra cosa che... Continue Reading →

Don DeLillo – “The Silence”

Don DeLillo, The Silence (Scribner, 2020) C’è una tendenza diffusa a identificare un autore con le sue opere più ambiziose. Per DeLillo quelle opere sono i suoi romanzi degli anni ’80 e ‘90—White Noise, Libra e Underworld, soprattutto. Da qui nasce una malsana aspettativa che DeLillo debba scrivere altri libri come quelli. Aspettativa che da... Continue Reading →

Rainbow Reading #7 — Parte 4, Episodi 1-12

Ultima nota di lettura di Gravity's Rainbow, e arrivati alla fine appare sempre più chiaro come Pynchon abbia sfruttato la fine della Seconda Guerra Mondiale per parlare degli anni Sessanta, del terrore di un olocausto nucleare, delle politiche di Nixon, personaggio politico evocato nell'esergo della quarta parte e parodiato nello splendido finale.

Rainbow Reading #6 — Parte 3, Episodi 19-32

Nell’ultimo trancio della terza parte Slothrop incontra Fai Gnahb (bhang al contrario, cioè una bevanda indiana a base di hashish). Chiude i conti con il maggiore Marvy, con gli Herero, con Der Springer e indossa un costume da maiale, il Plechanzuga, di lì a poco scomparirà del tutto. È l’ultimo dirizzone prima del finale che occupa gli episodi della quarta e ultima parte. Qui si annodano alcuni fili, Pynchon chiude i conti con alcuni personaggi e perfeziona la sua visione dei limiti della scienza moderna.

Rainbow Reading #5 — Parte 3, Episodi 10-18.

Dopo aver seguito Slothrop nella Zona e averlo visto novello Dorothy in un assurdo Mondo di Oz, ora lo seguiamo mentre si appresta a arrivare a Swinemünde. città sul Mar Baltico che è anche sito missilistico. Qui Slothrop incontra altre perversioni, un’orgia, un comandante della Marina Imperiale Giapponese che il giorno dopo tornerà a Hiroshima, e cambierà identità per la quarta volta prima di venir tramortito. Soprattutto in questi episodi Pynchon costruisce alcune coppie, a volte per opposti, altre per complementari altre ancora per contraddittori, che aiutano a individuare alcuni snodi tematici del testo. C'è tra l'altro un episodio centrale, il più lungo del libro, che contiene una delle pagine più strazianti e umane che Pynchon abbia mai scritto.

Rainbow Reading #4 — Parte 3, Episodi 1-9.

La terza parte di Gravity’s Rainbow vede Slothrop nella Zona, cioè nell’Europa centrale liberata dai nazisti e occupata da truppe russe e americane. Va da metà maggio fino al 6 Agosto del 1945, ossia la Festa della Trasfigurazione, ma anche il giorno in cui l’Enola Gay sgancerà la bomba su Hiroshima. Seguendo la suddivisione delle fasi del romanzo eroico, qui il nostro eroe (Slothrop) mette in pratica le sue potenzialità mature in una serie di avventure, ossia 1) arriva a Nordhausen, da qui va a Berlino e Potsdam; 2) incontra Margherita e Bianca Erdmann e si dirige verso Swinemünde; 3) a Swinemünde incontra finalmente Čičerin e si compie il suo destino di preterito. In tutto sono 32 episodi, un numero che nella Kabbala è associato con l’acquisizione della saggezza. Il primo segmento della terza parte (episodi 1-9, pp. 281-393 dell'edizione Viking), sono una riscrittura piuttosto accurata del Mago di Oz, citato in esergo. 

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